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In Arte et Vino Veritas

Cosa hanno in comune arte e agricoltura biodinamica?
Un percorso sinestetico in galleria tra le opere di Carlo Brunelli, accompagnato da una degustazione di vini dell’azienda agricola Camerani, apre una riflessione sulla relazione uomo-natura.
Un dialogo tra il mondo dell’arte e quello del vino per riscoprire le origini dell’uomo. La vista, il tatto, l’udito, il gusto e l’olfatto diventano il trait d’union con la Madre Terra, simbolo dell’essenza più vera di ogni forma di vita.

Evento in galleria:
Domenica 10 Aprile 2022 ore 11:00-14:00 / 18:00-22:00 Lunedì 11 e Martedì 12 Aprile 2022 ore 18:00-22:00
Vicolo Balena, 6 – 37121 Verona

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Sale e Cucina, per il vino serve pazienza

Un articolo di Simona Vitali per raccontare la storia di Marinella e la sua scelta rivoluzionaria di fare vino.
Un fitto dialogo che racconta l’evoluzione nel tempo della cantina, dalla decisione di optare per una produzione biodinamica ai cambiamenti più recenti fatti anche di un attento studio del terreno e della sua composizione.
Il coraggio e la pazienza hanno saputo regalare a questa azienda di famiglia grandi successi.

L’articolo completo è disponibile a questo link.

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Around Soil

Around Soil è uno spaccato essenziale e coerente dell’Azienda Agricola Camerani.
La collocazione geografica dei terreni, la tipologia e la dimensione,affiancate ad un lavoro di campagna e cantina, volti alla salvaguardia dell’ambienteed alla integrità dei vini delineano in maniera netta la filosofia aziendale ed il perimetro nel quale opera.

Richiedilo scrivendo a: info@camerani.wine

ERA ARRIVATO IL TEMPO

In cui era necessario che qualcuno non arretrasse
E la terra bevve un sangue due volte puro
Perché eri la donna e non soltanto la femmina
Eri l’innocenza frontale che mai arretra
Antigone posò la sua mano sulla tua spalla nell’istante in cui moristi
E la ricerca della giustizia continua.”

Sophia de Mello Breyner dalla raccolta Dual, 1972

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12 sensi

I dodici sensi

Un giorno in un tranquillo mondo bidimensionale, mentre alcune rette fluttuavano sul piano, accadde un fatto imprevedibile: un punto fece la sua comparsa. Piccolo com’era non fu degnato di uno sguardo. Lentamente però, cominciò ad allargarsi sempre più diventando minaccioso e, dopo qualche tempo, finì per schiacciare tutte le rette in un angolo del piano: sembrava che fosse giunta la fine del mondo. Le più disparate interpretazioni si avvicendavano e la disperazione era ormai dilagante quando da un giorno all’altro, il cerchio che le stringeva agli angoli incominciò a farsi sempre più piccolo. Diminuiva ogni giorno di più e le rette ripresero fiducia: la fine del loro mondo non ci sarebbe stata. Poi i cerchio sparì e di questo evento incomprensibile non si fece più parola. Cosa era accaduto? Una sfera aveva attraversato un piano, cioè un elemento tridimensionale aveva intersecato un mondo bidimensionale, ma nessun abitante di quel mondo, non possedendo una terza dimensione, aveva potuto leggerne il passaggio. (Flatlandia 1884 Edwin Abbott Abbott – edito Italia da Adelphi 2003)

E’ solo accettando l’esistenza di una dimensione a noi sconosciuta, i suoi paradigmi, i suoi strumenti di lettura che possiamo capire che cosa è la biodinamica. Altrimenti al di là dei metodi utilizzati resterà sempre un mondo oscuro. Se ci spostiamo da un mondo bidimensionale ad uno tridimensionale, tutto sarà diverso e diverse saranno anche le nostre azioni.

Se poi passiamo dal nostro mondo tridimensionale materiale ad un mondo a quattro dimensioni, dove introduciamo anche ciò che non è materia ma energia pura, le azioni saranno ancora diverse.

Diversi saranno gli strumenti ed i materiali che andremo ad utilizzare, le chiavi di lettura e soprattutto gli obbiettivi perché questa dimensione ci permetterà di elevarci a conoscenze nuove.

Il nostro essere e stare a Corte Sant’Alda, quello che facciamo, anche in vigna, non potrà che assumere un nuovo significato ben più ampio e complesso che la produzione di semplici beni di consumo. Saremo noi con la nostra sensibilità, storia, conoscenza ed aspettative a determinare il nostro operato, caratterizzando ciò che otteniamo e l’azienda agricola diventerà un unico essere vivente con una sua anima.

Importante è avere fiducia nei nostri sensi ed avere il coraggio di porci centrali alla nostre scelte e al nostro lavoro. L’uomo, infatti, attraverso la conoscenza si differenzia da tutti gli altri esseri viventi per la potenza e la profondità del suo pensiero e della sua anima. I nostri sensi diventano allora strumento fortissimo nelle nostre mani per arrivare a questo mondo superiore. Sensi che non saranno più solo cinque bensì, secondo gli insegnamenti di Steiner (“L’enigma dell’uomo” Editrice antroposofica-Milano 1973), dodici:

SENSO DELLA VITA – SENSO DELL’IO – SENSO DEL PENSIERO – SENSO DEL CALORE –  SENSO DEL MOVIMENTO – SENSO DEL’EQUILIBRIO – SENSO DEL LINGUAGGIO – SENSO DEL TATTO – SENSO DELL’OLFATTO – SENSO DEL GUSTO – SENSO DELLA VISTA E SENSO DEL SUONO.

Se parliamo di vino, fare biodinamica è relativamente semplice, il protocollo è chiaro e fruibile a tutti (http://www.demeter.it/standards-demeter/). Fanno parte di questo protocollo le dinamizzazioni, i preparati, il cumulo, i sovesci ed un elenco ben preciso di sostanze/prodotti ammessi e loro quantità, nulla di più di una ricetta da applicare. Sostanzialmente diverso è CREDERE nell’esistenza di forze ed energie. Credere alla forza dei nostri gesti, anche agricoli, che se non accompagnati o motivati da un sentimento o stato d’animo, si svuotano di significato e l’uomo diventa macchina.

Si può essere bravi praticanti, ma essere credente è un’altra cosa.

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Biologico, biodinamico, naturale o senza solfiti?

“Le parole sono importanti” diceva Nanni Moretti, e le parole sono lo scoglio da superare. Quando parlo ai miei clienti, o ai miei amici, o a chi incontro a degustazioni ed eventi, del naturale artigianale, le domande più tipiche sono “ovvero senza solfiti?”, “ovvero bio?”, “quello che puzza?”. Read more…
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SULLA VALLATA DI MEZZANE…

Tratto da Trame, il nostro depliant. Venite a trovarci e avrete la vostra copia!

I terreni fertili e la disponibilità idrica hanno favorito l’insediamento nella Valle di Mezzane già in epoca preistorica; il ritrovamento di punte di selci e attrezzi attribuiscono al medio paleolitico i primi stanziamenti. Dal XV secolo a.C. la vallata vide la presenza degli Euganei, tribù preistoriche dedite principalmente all’allevamento di cavalli e all’agricoltura, fino all’arrivo dei romani.

Sotto l’impero romano, con la costruzione della Via Cara che portava dal Castrum di San Mauro di Saline, Read more…

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Spontaneous communication @ Corte Sant’Alda

Nell’ambito del telecontrollo, per comunicazione spontanea si intende quella attuata autonomamente dai dispositivi controllati, senza interrogazione (polling) da parte di alcun sistema sovraordinato, né di configurazione preventiva richiedente l’invio di informazioni a intervalli regolari (cyclic).¹ Definizione che coincide con l’etimologia di “spontaneo”, che deriva dal latino “spons“, ossia volontà, impulso, iniziativa.

In ambito psico-sociale troviamo un altro significato di “spontaneo”, come qualcosa che “insorge e si determina in modo naturale, autonomo e immediato, non studiato o mediato dal ragionamento”.² Read more…

WINE MERIDIAN: Natural wines: il vino con un’anima si fa sempre più spazio nei mercati internazionali

Intervista ad Alice Feiring, esperta di vini naturali e presidente del Free Wine Award 2016 di Vinitaly

Esuberante e dissacrante, Alice Feiring non è un’esperta di vino, giornalista e wine lover comune. Da anni infatti porta avanti un dibattito sul vino naturale, dopo che nel 2001 scrisse un articolo sul New York Times premiato per l’originalità: “For Better or Worse, Winemakers Go High Tech.” Da allora la giornalista del vino ha aiutato il mondo ad aprire gli occhi su ciò che è “naturale” e spingendo i suoi lettori ad accogliere questa passione per l’origine del vino. Read more…

INTRAVINO: Il Post e l’agricoltura biodinamica. Cronaca di una storia che non abbiamo scritto, salvo ripensamenti

La settimana scorsa Il Post ha chiuso, a modo suo, il dibattito sui vini biodinamici. Nelpezzo titolato “L’agricoltura biodinamica è una cosa seria?” (e già il titolo da solo era una discreta calamita), il passaggio che ci rileva è, esattamente, questo qui:

«Molti produttori di vino biodinamico sostengono che il sapore dei loro prodotti è cambiato da quando hanno iniziato ad utilizzare i metodi di Steiner, ma per definizione ogni annata di vino – biodinamico o meno – è differente dall’altra. Che sia più o meno buona è, in genere, una questione di gusti personali». Read more…