Recioto della Valpolicella

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Più di ogni altro, il Recioto, è il vino della ricerca, della sperimentazione.
I cambiamenti, in campagna ed in cantina, piccoli o grandi che siano prima passano da questo vino.

I fondi, gli stessi del ripasso (Retratto (8) e Valletta (5) ) danno uve certificate biologiche e da qualche anno sono condotti secondo i principi della agricoltura biodinamica.

Come per l’Amarone, l’uva selezionata viene raccolta a mano e riposta in piccole casse ad appassire secondo il sistema tradizionale, privo quindi di qualsiasi forzatura. La pigiatura generalmente avviene a fine febbraio. Le fermentazioni, in tini di legno, partono spontaneamente per la naturale presenza di lieviti indigeni. Estratto di tannini, zuccheri, le basse temperature e l’ambiente circoscritto quali sono i piccoli carati di rovere da hl. 1,18, dove il vino ancora in fermentazione viene riposto, condizionano l’andamento della fermentazione stessa facendo si che sia lenta e stentata sino al suo naturale ed autonomo arrestarsi, lasciando nel vino il caratteristico residuo zuccherino che bene lo identifica.

Denso, profondo, complesso nei profumi e soprattutto un dolce mai eccessivo.


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